La recensione esclusiva di The Secret World (beta)!




Come per tutti i generi, anche per i MMORPG esiste una storia. E come per la storia, gli MMORPG hanno iniziato a calcare i passi in ambientazioni remote, medievali, quasi sempre collocate in mondi fantastici, con determinate caratteristiche ricorrenti. Ciò che è eccezionale di The Secret World, che andiamo a presentarvi, è che costituisce l’evoluzione di quella storia.



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Tutto inizia da qui...



La primissima caratteristica che salta all’occhio, già dalle prime schermate non in gioco o dalle anteprime che vi sarà capitato di sbirciare, è che non si tratta di un MMORPG classico. I tre personaggi che campeggiano nella schermata introduttiva, in attesa dell’inizio del gioco, non sono elfi, nani o altre creature fantastiche, ma esclusivamente esemplari della nostra specie. Anche le loro fattezze esteriori, dalla semplice struttura fisica all’abbigliamento, sono più vicini a noi di quanto non si possa credere. Ed è questo il primo elemento vincente del gioco: se l’anima dei giochi classici era 50% l’evasione in un mondo fantastico, 50% immedesimazione in un eroe, l’anima di TSW è il 100% di immedesimazione.



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Il famoso segno degli Illuminati



Partendo dall’inizio, la prima scelta da compiere è a quale fazione appartenere. Le fazioni disponibili nel gioco sono 3 e tutte richiamano eventi o gruppi della storia reale già noti: I Templars, gli Illuminati e i Dragons. Nella nostra prova abbiamo potuto sperimentare l’appartenenza alle prime 2 e la sensazione, già dal video che introduce ciascuna fazione per orientare la vostra scelta, è quella di un estremo realismo.




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Siamo a New York, quello è probabilmente il ponte di Brooklin




Nelle varie interviste rilasciate dai creatori del gioco si dice che essi hanno voluto avverare nella realtà virtuale tutto ciò che noi abbiamo sempre concepito come leggenda metropolitana nel mondo reale: è vero. Mentre gli illuminati ( nel gioco, con sede a New York) sono considerati, nel mondo reale, un gruppo di potenti famiglie in grado di influenzare silenziosamente il corso della storia, i Templari (con sede a Londra), non hanno bisogno di presentazioni: naturalmente in gioco si prende spunto da queste nozioni per sviluppare due gruppi del tutto originali, ma il punto è che entrambe condividono la capacità di influenzare le sorti del mondo in game senza molti scrupoli, decidendo della vita dei singoli come se si trattasse di noccioline.




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Gli Illuminati sono una società "segreta"



Scelta la fazione si passa alla schermata di creazione del personaggio, che appare completa e moderna. E’ possibile personalizzare (oltre al sesso) la capigliatura, il trucco, ogni aspetto del viso, ma soprattutto il modo di vestire. Avete capito bene: aver appena iniziato questo MMORPG non comporta essere vestiti di stracci (come nella maggior parte degli altri MMORPG), comporta solo esser vestiti in modo normale, perché all’inizio siete persone normali. Il sistema fa intuire in ogni caso che il look sarà una componente fondamentale del gioco, e che si potranno sbloccare mano a mano vestiti sempre più cool.




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Stare su un lettino mi innervosisce persino nei videogames



Una volta individuata la fazione e il vostro aspetto, inizia il gioco vero e proprio: dentro di voi alberga un grande potere, ma non siete gli unici ad averlo scoperto. L’unica vostra scelta è unirvi al potente gruppo che potrebbe darvi qualche spiegazione. Si muovono quindi i primi passi, e la sensazione, ancora una volta, è quella del realismo: la grafica ottima (sia a DX9 che DX11), il sistema delle ombre e l’ambientazione cittadina (dove le città sono New York e Londra) fanno il loro lavoro e sembra davvero di essere un cittadino qualunque a spasso per la città. Se non fosse per l’intento che vi anima, ossia trovare i Templari o gli Illuminati che possano spiegarvi perché non siete più dei cittadini comuni. Alla loro ricerca il primo impatto sarà quello di trovarsi in un mondo quasi reale, con dialoghi maturi e musiche inquietanti: la sensazione di libertà si mischia piacevolmente a quella di angoscia, come se stesse sempre per succedere qualcosa.





Le risposte arriveranno, ma anzitutto si dovrà sperimentare (come in una sorta di tutorial) i propri poteri sul campo. Verrete trasportati, come in un sogno, la dove il male ha iniziato a manifestarsi, e lì dovrete affrontare i primi “infetti”, così prendendo confidenza con i comandi di gioco. L’interfaccia è di quelle classiche, con la minimappa in alto a destra e la barra delle abilità in basso. Le abilità si possono cliccare col mouse oppure possono essere legate a tasti della tastiera in modo da non utilizzare il mouse. Il movimento avviene con i soliti tasti WASD. Il combattimento non è facilissimo: alcune abilità necessitano il target, altre sono a zona; tutte possono essere utilizzate in movimento. Muoversi e contemporaneamente utilizzare le abilità sembra essere il segreto per sopravvivere.



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Certi mostri sono sempre troppo permalosi



Terminato il tutorial si accede finalmente a quell’elemento che in TSW sostituisce classi e livelli in un solo colpo. La scelta delle armi. Altro slogan ben diffuso dai media per pubblicizzare questo prodotto è stato appunto la mancanza di classi e livelli, la possibilità di diventare ciò che si vuole: anche questo è vero. Ci sono 9 armi disponibili (3 armi da fuoco, 3 armi bianche e 3 armi magiche) e la scelta di una di esse implica poter utilizzare le abilità ad essa connesse. Lo svolgimento delle più disparate missioni, ma in generale il compimento di quasi ogni azione rilevante per il gioco consente di guadagnare quei punti che consentono l’adeguato sviluppo dei propri poteri.






Il sistema è particolarmente complesso ma completo; esso si fonda essenzialmente sulla possibilità di usare 7 abilità attive e sceglierne 7 passive come supporto. Dal punto di vista prettamente GDR la quest relativa alla scelta delle armi (come ogni quest in gioco) inizia con un lungo dialogo introduttivo del NPC addetto alla nostra istruzione bellica: è interessante notare come non ci consideri affatto come un eletto, ma semplicemente come un soldato come ce ne sono tanti altri, dipendendo il nostro successo o il nostro fallimento esclusivamente dal nostro acume nella scelta delle abilità e dalla nostra capacità in battaglia.



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Forse non è la realtà



Finito anche il tutorial delle armi saremo subito lanciati in missione in una cittadina chiamata Kingsmouth, per raggiunger la quale viene introdotto un mondo bizzarro che funge da teletrasporto per tutti i luoghi della terra (Agartha), presieduto da un capostazione stile 1800 e frequentato da enormi robot metallici. Scegliendo il passaggio giusto in un attimo raggiungiamo la locazione prescelta e possiamo iniziare la nostra avventura.






Senza rivelare troppo si avvia subito un meccanismo di azione, quests e dialoghi che difficilmente vorrete interrompere: l’ambientazione, l’immedesimazione e la progressione della storia sono tali da indurvi a scoprire sempre di più, ad esplorare sempre più parti di mappa (di cui ho apprezzato molto il design), a soddisfare sempre più richieste degli NPC, sempre precedute da dialoghi mai scontati.



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Il realismo dei dialoghi è una chicca del gioco



In definitiva ci troviamo di fronte ad un gioco dai contenuti innovativi, dalla trama e dai dialoghi maturi, dalle musiche incredibili e sempre appropriate alla locazione (indimenticabile la musica classica di sottofondo al Crucible), dalla grafica ottima e ben rappresentativa dei luoghi prescelti, dal sistema di progressione e di classi originale e tutto da scoprire, dalle quest sempre precedute da cutscenes e dialoghi interessanti: la scelta coraggiosa di voler innovare un genere ci appare sicuramente azzeccata da parte di Funcom, ma soprattutto è sicuramente appagante per i molti giocatori che sicuramente vorranno scoprire “un mondo segreto”.















 

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